“Anche una rivista (sì, intendo dire anche «Cineforum», l’avete capito) si basa su tre “accordi”. Semplice: i testi, le fotografie, gli spazi in cui distribuirli e combinarli, modulandone la relazione secondo criteri sui quali ogni testata decide in base a ciò che vuole dire e dare ai propri lettori. E periodicamente, com’è giusto che sia, questi criteri si modificano. Si va alla ricerca di nuove soluzioni, nei margini concessi da quei tre accordi, per rispondere a un bisogno di rinnovamento formale in grado di confrontarsi con mutamenti in atto nelle condizioni del mercato, della domanda che si scorge (si pensa o si scommette di vedere) da parte di chi ci legge
– o magari che ci vorrebbe leggere e ancora non lo sa; oppure soltanto nel desiderio di rilanciare motivazioni interne grazie alla scossa che un’idea grafica nuova può trasmettere all’entusiasmo comunque mai sazio. Le novità appaiono al primo sguardo. Ci ha guidato il desiderio di svecchiare strutture e ritmi grafici che hanno avuto la loro giustificazione negli anni passati, ma che, di fronte alla sfida proveniente dalla stanchezza di un mercato editoriale memore di anni certo migliori, mostravano ormai la corda.”
Adriano Piccardi, Cineforum
Restyling completo per Cineforum, rivista italiana di critica cinematografica tra le più longeve (1961) e accreditate. Il restyling di Cineforum costituisce un passo importante nella lunga storia della rivista. Un’operazione pensata per rendere l’esperienza di lettura più dinamica attraverso sezioni e inserti diversi tra loro, con un uso mirato del colore e del bianco e nero (visibile soprattutto nelle immagini interne), con un’organizzazione dei contenuti nuova. Obiettivo: rilanciare Cineforum come rivista di qualità, attuale, capace di catturare, anche visivamente, quel senso del contemporaneo che è proprio dei cinema che tratta.